Le piante  del Gargano

 

La flora del Gargano ha avuto un'evoluzione a parte rispetto al resto della penisola, il mare, con un alto tasso di salinità, da una parte e la pianura, che non facilita l'interscambio, dall'altra hanno contribuito ad un parziale isolamento del promontorio favorendo, così, la crescita e la riproduzione di specie animali e floreali endemiche, fra tante ricordiamo la campanula garganica e il capriolo Garganìco e le innumerevoli oltre 60 specie di orchidee.

Quando deciderete di fare un'escursione non fatevi condizionare troppo dall'orologio; il "correre" toglie la possibilità di cogliere, godere, memorizzare momenti e sensazioni intense da portare via con voi. Il vostro cammino incrocerà piante diverse come il faggio, il pioppo tremulo, il leccio, il carrube dai lunghi e legnosi frutti commestibili, il cerro, lo spinoso fico d'India dai fiori gialli e dai saporiti frutti rossicci, il fico dai dolcissimi frutti e il fico nano che penetra e si abbarbica alla roccia con cui diviene un tutt'uno, uno stupendo bonsai, la già menzionata campanula garganica e l'orchidea, il giglio, il cappero dagli ermafroditi e delicati fiori (ospitano un ragnetto dal mimetismo perfetto) che in boccio sono commestibili ed hanno un sapore forte e penetrante, il rosmarino, il timo, il ginepro, l'origano e l'elicrisio dall'intenso e marino odore, le ginestre che riempono di colore e profumo valli intere. Nella Foresta abbondano funghi pregiati da cogliere e gustare.

Nelle zone pianeggianti, come da Merino al Mandrione, esistono rigogliosi vigneti. Il vostro andare vi porterà in oliveti irreali, che affondano le radici nella storia di questa terra e ora, assieme al turismo, sono una sicura e concreta fonte dì guadagno. Vi fermerete, con stupore, davanti a gruppi di ulivi centenari generati da un unico ceppo o davanti a olivi, lungo la costa, che, con la loro forma ad "elle" forgiata dal vento continuo, sembrano fuggire il mare. Fra Lesina e Poggio Imperiale, i grandi campi di pomodoro e barbabietole segnano in modo forte e con colori diversi l'ampia terra dal conturbante colore rosso bruciato. In lontananza le grigie e rosate cave di Apricena graffiano il cielo.

Fortunatamente, oggi il taglio degli alberi è fatto con criterio e il rimboschimento è costante. L'istituzione del Parco Nazionale del Gargano è un preciso segnale di presa di coscienza e per il futuro sarà un investimento sicuro non solo in termini di salute ma anche economici. Purtroppo questa ricchezza è ancora in pericolo per colpa di "troppi" incendi che nello spazio di poche ore distruggono decenni di lavoro naturale ed umano con incalcolabili danni d'immagine.