I culti nella civiltà garganica

 


1. Nella protostoria del Gargano e della Daunia un nome ha polarizzato l'attenzione degli studiosi, Diomede, figlio di Tìdeo, re degli Etoli, eroe nella guerra troiana.
In realtà, avvenimenti dell'VIII-VI secolo a.C. vengono proiettati nel 1180-1150 a.C., nel tempestoso periodo che seguì la guerra di Troia.
Dai poemi omerici si sa che Diomede era, dopo Achille, in battaglia e in consiglio, il più valoroso dell'esercito greco. Secondo la leggenda antica, terminata la guerra di Troia, tornò felicemente ad Argo, succedendo al padre Tideo sul trono della città.
Invece, secondo una leggenda posteriore, avendo trovato infedele la moglie Egìale, se ne partì per recarsi in Etolia, patria di suo padre Tideo. Ma nel viaggio, colto da tempesta, fu trascinato in Italia e sbarcato nella Daunia, dove aiutò Dauno nella guerra contro i Messapi.

Avendo poi presa in sposa Driona, figlia del re Dauno, della dinastia di Pilunno, ne aveva ricevuto in dote i vasti campi che presero il nome di Daunia.
A questa leggenda si assocerebbe l'origine delle principali città della Puglia, come Arpi, Canosa, Siponto e altre ancora, città che, d'altra parte, risalgono sicuramente al periodo ellenico.
Certo da allora la vita del Gargano cominciò ad acquistare un altro tono, in quanto il nuovo popolo costituì dei centri marinari e degli empori commerciali, facendo uscire gli abitanti del Gargano dal loro isolamento.
E' ugualmente certo che fu in questo periodo che o furono fondate o furono incrementate o ricevettero nomi nuovi le più rinomate città della costa garganica, città che ebbero un aspetto prevalentemente ellenico.